#ProssimaMente – Ragazze con i cartelli

Con le “Ragazze con i cartelli” di cui ci fa dono Eva Geatti (che ringraziamo!) chiudiamo la lunga serie di post che abbiamo pubblicato nell’ambito della nostra open call #ProssimaMente. Nella crisi di tutti i paradigmi che stiamo attraversando, volevamo provare a pensare insieme un mondo nuovo, un mondo femminista, e siamo felici di aver ospitato tante voci di donne di generazioni diverse, che vivono in parti diverse del mondo, e con una straordinaria ricchezza di idee. La call si chiude qui, ma Femministerie resta, per continuare ad ospitare idee, dibattiti, visioni. Perciò, alla prossima! Continua a leggere

#Prossimamente – Invisibili

di Sara Marini – a.p.s. SCoSSE

Mi trovo a riflettere su un contributo per #Prossimamente, in questo momento in cui, più che mai, valutazioni professionali, paure, ansie e gestione della vita privata si sovrappongono, come non fosse già una cifra del mio modo di stare al mondo e con me delle persone con cui condivido molti dei percorsi che intraprendo. I lavori che, in questo tempo contratto e compresso, si sovrappongono, sgomitano, si sottraggono spazio a vicenda, entrano ed escono tutti da questo mio tentativo di concentrarmi e focalizzarmi. Continua a leggere

#ProssimaMente – La città del “dopo-Covid”

serena

Foto di Serena Olcuire

di Atelier Città Iaph Italia – Serena Olcuire, Chiara Belingardi, Federica Castelli

Queste settimane primaverili ci vedono intente a riprenderci le città, ognuna con i suoi tempi e le sue modalità, abitudine dopo abitudine, spazio dopo spazio. Ma non possiamo considerarla una riconquista dello status quo, sia perché alcune cose potrebbero essere cambiate per sempre, sia perché lo status quo non andava per niente bene, e la pandemia non ha fatto altro che evidenziare le condizioni di disagio e di profonda disuguaglianza già presenti nei nostri spazi urbani. Continua a leggere

#ProssimaMente – Dalla parte di bambine e bambini

di Collettivo Marielle

Per costruire un mondo femminista ci sembra fondamentale partire dall’educazione e dalla conoscenza, per smontare i costrutti maschilisti e patriarcali, così connaturati nella nostra società da essere spesso “invisibili”.

Dato che non si può (e nemmeno sarebbe efficace) obbligare qualcuno ad aprirsi ad una prospettiva diversa, che in alcuni casi viene vista come spaventosa e sovvertitrice dell’ordine naturale delle cose (“volete distruggere la famiglia!”), il primo passo da fare secondo noi è comunicare questa visione a chi può accoglierla senza pregiudizi e paure: i bambini e conseguentemente coloro che si pre-occupano della loro educazione e crescita.

La nostra proposta è quindi trasversale. Continua a leggere

#ProssimaMente – Riscoprire il femminismo intersezionale

di Costanza Demaria

Per quelle di noi
Che sono state marchiate dalla paura
Come una ruga leggera al centro delle nostre fronti
Imparando ad aver paura con il latte di nostra madre
Perché con questa arma
Questa illusione di poter essere al sicuro
Quelli dai piedi pesanti speravano di zittirci
Per noi tutte
Questo istante e questo trionfo
Non era previsto che noi sopravvivessimo

Audre Lorde
Litania per la sopravvivenza

Il nostro mondo è un mondo che fa paura. Paura di essere aggredite, paura di perdere chi amiamo, paura di non trovare lavoro, di non riuscire a pagare l’affitto, paura del tempo che passa e delle cose nuove, paura delle cose che non comprendiamo, paura di non essere abbastanza, paura di ammalarci e soffrire. La paura ci divide e ci accomuna e mai come in questo periodo tutti hanno sviluppato una paura in comune: il contagio. Abbiamo paura che qualcuno che amiamo si ammali o di ammalarci noi, o ancora di poter trasmettere la malattia pur non manifestandone i sintomi. Continua a leggere

#ProssimaMente – Quale futuro?

Lx Factory

di Anna Argirò

Siamo noi giovani ad avere un’idea del mondo di oggi, senza essere legati a blocchi superati. Non siamo smarriti o sognatori, siamo determinati e fiduciosi. Ci diamo da soli quell’incoraggiamento che gli adulti, spesso bloccati da una sorta di ‘ignoranza empirica’, non ci trasmettono. Noi ragazzi e ragazze dobbiamo cercare di pensare in grande, di tendere a qualcosa che superi la semplice aspirazione ad una vita tranquilla. Tutto ciò comporta il rischio di illudersi, ma almeno permette di provare a uscire dalla massa grigia che ci circonda”.  Rileggo queste parole che ho scritto quando avevo diciotto anni per un concorso su “La generazione degli anni zero”. Il mio testo iniziava con un riferimento all’11 settembre, data che aveva tragicamente aperto il nostro millennio. Pur non avendo un ricordo nitido degli eventi di quella giornata e di quelli successivi, mi era rimasta dentro una sensazione: come se tutto il mondo fosse unito, solidale e soprattutto consapevole del fatto che dopo quell’11 settembre niente sarebbe stato più come prima.  Continua a leggere

#ProssimaMente – Sopravvalutare il tempo

DSC_0177a copiadi Anabella Roldán

“A noi immortali non piace essere presi sul serio, ci piace scherzare. La serietà, caro mio, è una nota del tempo: nasce, te lo voglio confidare, dal sopravvalutare il tempo. Anch’io una volta stimavo troppo il tempo e desideravo perciò di arrivare a cent’anni. Ma nell’eternità, vedi, il tempo non esiste; l’eternità è solo un attimo, quanto basta per uno scherzo.”

                                                                dal libro “Il lupo della steppa” di Hermann Hesse

 

Mi chiedo quanto sia cosciente questo cambiamento nella misura del tempo che questa quarantena ci insegna. 

Mi chiedo pure quanto sia invisibile e quasi naturale il potere del sistema di produttività nel nostro profondo, che pur vivendo una situazione limite come prenderci cura dei nostri corpi per non ammalarci davanti ad una pandemia, ci stressiamo di non essere “abbastanza produttivi”. 

Vogliamo fare tutto. Ogni giorno deve avere qualcosa di speciale, di utile, d’importante. 

Mi chiedo se a tutti capita andarsene a dormire con un certo senso di colpa per non essere soddisfatti della giornata. Non abbastanza produttiva.  Continua a leggere

#ProssimaMente – La scuola come fondamento di democrazia

Foto di Pragyan Bezbaruah da Pexels

Foto di Pragyan Bezbaruah da Pexels

di Caterina Buffone

Mai come adesso si sente parlare di istruzione, scuola, recupero dei giorni persi. Ci si fascia la testa su come permettere ai 500.000 maturandi di completare nel migliore dei modi il loro percorso formativo durato 16 anni. Ma siamo sicuri che sia un percorso formativo realmente completo? Siamo sicuri che alla fine di tutti questi anni, la/il ragazza/o abbia davvero una formazione adeguata ad affrontare il futuro che gli aspetta? Probabilmente no. E a rendere tutto ancora più incerto sono le differenze sociali presenti nel nostro Paese e che la crisi legata al Covid-19 ha smascherato.

Quando finirà tutto questo dovremmo non dimenticare che l’istruzione non è uguale per tutti: l’art. 34, comma 3, della nostra Costituzione afferma che “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.” Ma secondo l’Istat in Italia soltanto una famiglia su 3 dispone di un computer per ogni componente; situazione ancora più critica al Sud dove ben 4 famiglie su 10 sono senza computer in casa. Ancora peggio in Calabria dove molti studenti si ritrovano senza la strumentazione necessaria per continuare a studiare; ed è per questo che il 95% delle scuole ha dovuto svuotare i propri laboratori per distribuire le attrezzature alle famiglie. Nonostante questo si parla comunque di ancora 12.000 studenti impossibilitati alla didattica online. Continua a leggere

#ProssimaMente – Scuola, stare nella complessità

Foto di Danilo Garcia Di Meo for web

Foto di Danilo Garcia Di Meo

di Anna Foggia

La cura
36 ore dopo l’estensione del lockdown a tutto il Paese, eravamo in teatro, in quattordici, a pianificare quella “cosa” che ancora non chiamavamo DAD.
Dopo sette giorni avevamo piattaforma attiva, classi virtuali, video per alunni, genitori, docenti; dopo due settimane vademecum, monitoraggio dispersi, rilevazione dispositivi, adattati e consegnati device, allertato servizi sociali per situazioni a rischio; dopo quattro settimane regolamentato organi collegiali a distanza, votato con form on line, live, board, tutorial, webinar, ristrutturato sito.
Abbiamo studiato e ci siamo confrontat@ senza orari su piattaforme e metodologie, protezione dati, valutazione formativa, dimensioni collegiali, team ad hoc, comunicazione interna ed esterna.
La scuola si è presa cura. Continua a leggere

#ProssimaMente – Diamo alla cura il valore che merita

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Foto di CDC da Pexels

di Giada Baesse

Questo virus ha portato alla ribalta quelle professioni di cura svalutate e spesso portate avanti da donne. Ci si è accorti/e che sono una categoria di lavoratrici e lavoratori esposta a rischi, prima si credeva che gli incidenti sul lavoro riguardassero solo i cantieri e le fabbriche, ora si scopre che anche a curare le persone si rischia di morire. L’appellativo eroe, e mai eroina, è profuso in grande quantità, attribuito alle stesse persone che fino a prima facevano il turno di notte in Guardia Medica da sole, sperando che a nessuno venisse l’idea di entrare e distruggere l’ambulatorio, se andava bene. Se andava male a stuprarle. Le stesse persone che lavoravano e continuano a lavorare per uno stipendio misero se consideriamo il carico fisico e emotivo che comporta.
Ma come mai queste professioni svalutate e poco pagate sono svolte da donne? Innanzitutto nell’immaginario comune l’uomo forte lavora e produce, non può certo perdere il suo tempo prezioso, il tempo è denaro d’altronde, nelle relazioni lunghe e sfibranti che la cura comporta. Continua a leggere