di Nadia Fusini
Uscendo di slancio e come da un incubo dall’epoca vittoriana, i giovani di Bloomsbury sostituiscono all’esaltazione dell’egoismo borghese e del conformismo sociale il valore creativo dell’idea di comunità, nella volontà di inseguire nuove strade di conoscenza e soprattutto di inventare nuove forme di vita. Insieme, questi giovani uomini e donne, ritirandosi dai privilegi e dagli imperativi e dalle costrizioni di classe e contestando la repressione etica e sessuale che l’etichetta e l’ideologia vittoriana imponevano, reinventano l’esistenza in assoluta libertà intellettuale e sessuale, rispetto a codici ormai esausti e inerti. In questo senso, la loro è una delle proposte più ardite dell’intero Novecento, a cui ancora oggi ispirarsi per recuperare il senso profondo della libertà individuale. E del bene comune.
46, Gordon Square, Londra
Bloomsbury non fu né un movimento con un programma, né una religione con relativo culto, né una cellula di sovversione estremista. Fu un indirizzo: 46, Gordon Square dove si trasferirono i quattro orfani Stephen – Vanessa, Virginia, Thoby e Adrian alla morte del padre Leslie. Lì avvenne un miracolo, quello dell’apertura della mente. Quei giovani condividevano predilezioni artistiche, motivazioni sociali, tendenze politiche, e soprattutto letture. Fondamentale la lettura dei Principia Ethica di G.E. Moore, professore di filosofia a Cambridge. In una specie di eucarestia tutta laica, moderna, di quel libro si nutrirono. Quel libro fu la loro Bibbia.
Ma all’epoca ‘quelli di Bloomsbury’ furono assai chiacchierati, assai criticati dall’establishment intellettuale e culturale, cui pure appartengono. Gli amici di famiglia, i parenti altolocati non capivano: ma com’era possibile che le figlie di Leslie si mescolassero con tipi del genere? Deplorevole, deplorevole! I benpensanti sparlavano del fatto che Virginia e Vanessa dividessero la casa con uomini; oltre al fratello Adrian, con Maynard Keynes, Duncan Grant e Leonard Woolf. Circolavano strane voci, che si denudassero tutti insieme e si accoppiassero sui divani in mezzo al salotto. Si favoleggiava di una certa serata in cui Vanessa, accaldata per le danze, cominciò uno strip-tease che la lasciò a seno nudo. E di un’altra sera, quando Maynard Keynes e Nessa si accoppiarono sul pavimento, mentre Duncan, ora l’amante di Maynard, imitava Niinskij ballando sulle punte dei piedi davanti a Lydia Lopokova, famosa ballerina, che diventerà la moglie di Keynes. Si sospettava che i giovani di Bloomsbury non avessero sentimenti, né morale, né fede. Se non altro per la libertà che si prendevano rispetto al perbenismo sessuale puritano. Quella sessuale è in effetti una libertà che viene ricercata e difesa prepotentemente a Bloomsbury.
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