È stata una giornata faticosa, lo confesso, piena di emozioni e di ricordi.
L’ultimo grazie te lo dico per come sei uscito dal campo.
Per quel giro alla fine con tua figlia in braccio, per le lacrime che hanno rigato il tuo volto, per la lettera di addio scritta insieme a tua moglie.
Per aver confessato, proprio tu, quello che “c’è solo un capitano”, di avere paura.
Grazie perché racconti, con questo tuo addio così peculiare, che essere uomini è anche vivere fino in fondo ogni sentimento.
Che non ci si deve vergognare di amare e di avere paura.
E voglio pensare che questo più di ogni altro sarà il ricordo che tante e tanti di noi trasmetteranno ai propri figli e figlie e a chiunque sogni di diventare capitano… o capitana.