di Giorgia Serughetti
È probabile che “fascismo” si candidi a diventare la parola dell’anno. E non senza ragione. Con un governo che mima il Ventennio – promette terre a chi mette al mondo il terzo figlio, chiude le porte agli stranieri, augura la chiusura alla stampa di opposizione, distingue i cittadini per nascita da quelli naturalizzati, proclama di aver sconfitto la povertà ma fa la guerra ai poveri, elargisce briciole di reddito ma condona gli evasori, chiama i cittadini alla legittima difesa e taglia il fondo per i perseguitati politici e razziali – è normale che si senta odore di fascismo. Senza considerare l’arroganza crescente delle formazioni di estrema destra che militano nei territori. Continua a leggere