Noi e il Covid-19. Una riflessione del Gruppo del Mercoledì

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa riflessione del Gruppo del Mercoledì.

È trascorso più di un anno dalla pandemia e dallo smarrimento che ci ha scaraventate fuori dalla normalità. 

Eppure, siamo al “ritorno dell’identico”. Stiamo attraversando la terza fase dei contagi, ospedali di nuovo in sofferenza, ingiustizie oltraggiose. Il Covid-19 ha scoperchiato la vulnerabilità dei nostri corpi, trasformato i ritmi della giornata. Le abitudini sono state sradicate dalla dilatazione del tempo che ha reso difficili le relazioni. Non solo nella cerchia più stretta ma là dove c’era la possibilità di incontro con gli altri, gli estranei, capace di produrre curiosità e scoperte.   

Se le relazioni sostengono il desiderio di cambiamento, adessoil desiderio si sfibra e smarrisce la politica praticata dal femminismo.

Per paura del contagio ci siamo chiuse dentro. Qualcuna tra noi pensa che cerchiamo una sicurezza impossibile.

Qualcuna si chiede se stiamo accettando di sopravvivere rinunciando a vivere.

Da più di un anno siamo braccate dalla presenza della fine, dall’impossibilità di dire addio, dalla morte nascosta e per questo più atroce.

Ascoltiamo, quasi si trattasse di fatalità, la scansione dei numeri di quanti scompaiono quotidianamente.

Non di fatalità si tratta.

Se il Sistema sanitario italiano, nonostante i molti tagli, ci appariva decente, ora sappiamo che non è così.

Continua a leggere