di Anna Argirò
“Siamo noi giovani ad avere un’idea del mondo di oggi, senza essere legati a blocchi superati. Non siamo smarriti o sognatori, siamo determinati e fiduciosi. Ci diamo da soli quell’incoraggiamento che gli adulti, spesso bloccati da una sorta di ‘ignoranza empirica’, non ci trasmettono. Noi ragazzi e ragazze dobbiamo cercare di pensare in grande, di tendere a qualcosa che superi la semplice aspirazione ad una vita tranquilla. Tutto ciò comporta il rischio di illudersi, ma almeno permette di provare a uscire dalla massa grigia che ci circonda”. Rileggo queste parole che ho scritto quando avevo diciotto anni per un concorso su “La generazione degli anni zero”. Il mio testo iniziava con un riferimento all’11 settembre, data che aveva tragicamente aperto il nostro millennio. Pur non avendo un ricordo nitido degli eventi di quella giornata e di quelli successivi, mi era rimasta dentro una sensazione: come se tutto il mondo fosse unito, solidale e soprattutto consapevole del fatto che dopo quell’11 settembre niente sarebbe stato più come prima. Continua a leggere