21 marzo. E’ la giornata mondiale della poesia. In questi giorni casalinghi ogni tanto riprendo vecchi libri, rileggo dediche, scopro regali che non ho mai letto.
Oggi sono tornata ad un testo che per lungo tempo è stato sul mio comodino di liceale, comprato quando avevo quattordici anni: La poesia femminista, a cura di Nadia Fusini e Mariella Gramaglia, edizioni Savelli. Ho la ristampa del 1977, ma il dialogo tra le due curatrici è datato luglio-settembre 1974.
Per via di mio zio Vito Riviello la poesia da noi era di casa. Linguaggio familiare, ma mai oggetto di particolari studi da parte mia. Parlo da lettrice, non da esperta.
Qui però c’erano le donne, quelle del movimento. E io già mi sentivo una di loro. Lo so e lo riscopro, perché ho messo una ics vicino ai versi del primo lungo testo – “Quelle del movimento di liberazione della donna – che a mio parere avrebbero potuto etichettare anche me. E’ una lunghissima poesia, liberamente tradotta dalla francese “Les celles du mouvement de libération des femmes”: Continua a leggere