#ProssimaMente – Il corpo al centro della scena educativa

Senza titolo

Jérôme Bel – Gala

di Roberta Ortolano

Prendere un mezzo pubblico a Roma certe volte vuol dire essere schiacciati in un corpo a corpo, fino a non poter respirare. Al di là del fatto che i mezzi sono oggettivamente pochi e spesso pure mal funzionanti, una delle cose più frequenti che mi è capitato di pensare è questa: ma come sarebbe bello se ora questo nostro stare appiccicati in questo spazio si trasformasse in una danza, come in uno di quei laboratori espressivi in cui ciascuno impara a occupare tutto lo spazio che c’è senza assalire l’altro, sapendosi guardare intorno, avendo cura di chi ne ha più bisogno, percependo forze ed equilibri. Chi prende i mezzi sa che spesso il problema è che le persone si affollano attorno alle porte d’uscita, per la paura del tutto giustificabile di restare ingabbiate, lasciando lo spazio centrale della vettura semivuoto. Succede che ci si arrabbia gli uni contro gli altri, ci si insulta, qualche volta ci si picchia pure. Continua a leggere

Scrivere fuori tema

di Cecilia D’Elia

alfabeto d'origineCi sono alfabeti ancora da scoprire

conficcati negli interstizi della carne

nel rantolo di bocche chiuse

nel lampo di occhi spenti

nel sussulto di arti sedati.

L’uomo procede eretto ma ha i piedi fermi

sulla sua mai tramontata preistoria.

6/2/2016 (Milano)

Si chiude con pagine di diario in versi il libro di Lea Melandri Alfabeto d’origine (Neri Pozza, 2017). Una raccolta di saggi che vanno dal 1983 ad oggi, il cui tratto comune è la riflessione sulla scrittura d’esperienza. Non è memoria, non è finzione, non è ricerca del vero storico, piuttosto è ascolto del mondo interiore, una “mineralogia del pensiero”, per usare parole care a Melandri, a lei suggerite da L’ultimo paradosso di Alberto Asor Rosa. Continua a leggere